Ho avuto l'enorme fortuna di poter passare 5 notti sotto il cielo Namibiano, ospite della hakos guest farm, nella regione di komas a 1800 metri di quota. Sono partito per questa avventura assieme a due amici, Marco e Federico, col quale ho condiviso strumenti e nottate in bianco. Avevamo con noi una strumentazione prettamente fotografica, in parte portata da casa ed in parte noleggiata alla farm, con la quale ho raccolto ben 21 immagini deepsky, alcune le potete vedere nella sezione di astrofotografia deep sky di questo forum.
Ma avevamo anche un bellissimo celestron c11 che abbiamo usato per visuale, oltre ad un dobson da 60cm, un vero mostro che abbiamo potuto sfruttare solo per l'ultima notte. Se siete curiosi di sapere tutto su questa mia esperienza ho scritto un breve racconto che potete trovare a questo link
http://www.tommasorubechi.it/2018/07/31 ... -the-dark/Vi lascio qui solo alcuni passaggi del mio racconto, quelli che riguardano le esperienze in visuale!
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La prima volta sotto questo cieloNella sala dove vengono serviti i pasti ci sono delle bellissime pareti a vetri in direzione del tramonto, così mentre mangiavamo la prima cena abbiamo potuto godere di uno spettacolo unico con un tramonto rosso fuoco. La cena si è dilungata più del previsto o, più probabilmente, ci è sembrata lunghissima vista la voglia che avevamo di uscire sotto quel cielo tanto sognato. E quando è giunto finalmente il momento sono rimasto letteralmente a bocca aperta! Nonostante ancora non fosse buio astronomico la via lattea era già perfettamente evidente, stelle e costellazioni mai viste si mostravano a me. Ma quale è la prima cosa che ha catturato la mia attenzione? Incredibilmente tra le tante cose luminose e visibili sono stato rapito dall’oscuro sacco di carbone, un buco nero nel mezzo della via lattea, un contrasto netto che mi ha subito rapito! Poi il centro galattico, con le zone chiare e scure mai viste così nette. Solo dopo alcuni minuti di stupore mi son ricordato delle nubi di Magellano così subito le ho cercate e l’aspettativa è stata ripagata: enormi e ben visibili nonostante la bassa altezza sull’orizzonte! E ancora la Croce del Sud, le luminose stelle del Centauro, La nebulosa della Carena che già ad occhio appariva enorme e brillantissima, omega centauri perfettamente visibile, ed infine la zona di m7 che spiccava su tutto il resto come una faro. Impossibile non restare affascinati, tanto che i tempi per montare tutta la nostra attrezzatura si sono dilatati enormemente causando ritardi sul programma che in quel momento è passato in secondo piano: ad ogni movimento i miei occhi si alzavano al cielo per restarci diversi minuti.
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In visuale con il C11Tra uno scatto e l’altro il c11 che Federico usava per fotografia planetaria veniva spesso usato per l’uso visuale, in particolare sui pianeti.
Ricordo in modo particolare i primi occhi su Saturno, l’immagine ferma, immobile, la divisione di cassini netta, turbolenza quasi assente. La calotta polare di Marte distinta, impossibile rendere giustizia a Giove con una descrizione. Il nostro stupore è divenuto incredulità quando un ospite della farm dopo aver guardato il cielo ci ha detto che il seeing non era molto buono in quelle sere, impossibile da credere per me che non avevo mai visto una turbolenza atmosferica così bassa. Ma non si sbagliava e ne abbiamo avuto la prova nelle sere successive. Anche sul deep sky questo tubo se l’è cavata alla grande, ci ha introdotto egregiamente alle meraviglie del cielo australe, ma nessuno poteva immaginare quello che avremmo visto l’ultima notte…
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Quel mostro da 60 cmL’ultima notte abbiamo avuto l’enorme fortuna di poter usare un Dobson da 60 cm con un bellissimo set di 6 oculari Tele Vue da 31mm fino a 6mm. Con questi strumenti e con questo cielo non potevano mancare le emozioni! Immergersi in omega Centauri è stata un’esperienza unica, evidenziando le leggere differenze cromatiche tra le stelle che lo compongono. La nebulosa della carena appariva tridimensionale, con un netto confine tra profondo cielo e nebulosità, la zona dell’omuncolo sembrava fuoriuscire dall’oculare tanto che veniva quasi la tentazione di allungare la mano nel tentativo di toccarla. I filamenti neri della nebulosa trifida apparivano netti come in foto ed anche la zona azzurra della nebulosa non mi è mai parsa così evidente. Che dire poi della Laguna? Semplicemente un tappeto di stelle e polveri. Impressionante l’ammasso 47 tucanae, col suo centro molto più denso di stelle di Omega Centauri e di un colore molto più vivo e acceso. Spettacolari anche le galassie: Centaurus A è difficile da descrivere, la galassia spillo NGC 4565 occupava tutto il campo in diagonale, e su tutte l’impressionante visione di m51! Si, m51, una galassia che si può pensare di poter osservare meglio dalle nostre latitudini, non l’ho mai vista così bella e nitida, con le sue spirali ben visibili e ipnotiche. Tra un’oggetto e l’altro davo sempre una sbirciatina alla nebulosa Tarantola, un groviglio di polveri in una zona ricca di molte altre nebulosità, che oltre ad apparire meravigliosa ti lasciava incredulo al pensiero di guardare dentro un’altra galassia. In un’ora scarsa avrò osservato questa splendida zona almeno 4 volte. Questi sono solo alcuni dei molti oggetti osservati da questo magico cielo e con questo Dobson magnifico. Credo quella notte di aver ripetuto allo sfinimento la frase “pare una foto”, ma è la realtà delle cose, il modo più semplice per esternare lo stupore, oggetti così nitidi e dettagliati da far invidia ad alcune foto, ma molto più affascinanti, come solo la visione ad occhio può essere.""
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Un'esperienza unica che spero di rivivere presto!
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