kappotto ha scritto:
Mo la sparo: l’apocromatico in visuale non seeve a niente. Se proprio non si vogliono colori spuri, tanto vale osservare in un newton.
Lo dici a me che considero l'Obice una manna per l'hi-res? Il fatto è che col rifrattore (e in specialmodo l'FS128) entra piu che la fisica la psico-ottica, in breve caccia fuori delle immagini taaanto beline.
stevedet ha scritto:
Sempre a suo dire, tra f/5 e f/8 cambia poco a livello di cromatismo.
Si a livello di cromatismo, ma quello che cambia tanto (ma tanto) è la sferica, quando pompi gli ingrandimenti, la differenza viene fuori in maniera lampante.
stevedet ha scritto:
Meglio ancora il tubo ottico del dobsonino tecnosky 150/1200, un f/8 che costa pochissimo ed in virtù della bassissima ostruzione dovrebbe avere un'ottima resa sul planetario, probabilmente paragonabile a quella di tanti rifrattori apo di diametro simile ma che costano dieci volte tanto.
Concordo, avendo l'Obice come prova provata, sicuramente non sarà superiore ad un apo di diametro simile, ma sicuramente se la gioca senza problemi.
davidem27 ha scritto:
Però la "purezza" telescopica di una lente in stile Galileo ha il suo gran perchè.
Anche qui concordo, da quando ho fatto il perspicillum per l'associazione lo uso relativamente spesso sulla Luna ed ha un fascino tutto suo, anche qui si tratta di psico-ottica.
mario de caro ha scritto:
L'apo dona delle immagini super che l'acro non riesce e non può avvicinare ( perché quel residuo di aberrazione cromatica unito ad un pizzico di sferica e condito con una lavorazione lambda 2/3 Se va bene , impediscono di fatto al povero acro di superare certi limiti che sulla Luna sono di 220/250x )
Hai scelto proprio un acro otticamente a pezzi per il confronto, al giorno d'oggi con le attuali "macchine" lavorazioni minime con strehl di almeno 0,8 sono la norma e se (in un normale fraunhofer) il rapporto è sufficiente disteso, la sferica nemmeno la si nota ed anzi (sferica e sferocromatismo) sono un problema soprattutto del progetto degli apo, i quali o si fanno senza compromessi o qualcosina se la lasciano appresso.
mario de caro ha scritto:
L'officina stellare ha una marcia in più se non due ....infatti sempre sulla luna regge in scioltezza i 450x senza degradare sui dettagli ....in rapporto all'apertura di 152mm è imho semplicemente spaventoso!
In associazione abbiamo un OS 150 anche noi, sulla Luna effettivamente mi piace piu del San Giorgio Morais (diaframmato anche lui a 150 mm) a 343 vs 356, 400 vs 407 e 480 vs 475x, ma sui pianeti (Marte e Saturno in particolare) non c'è storia e in questo caso non si tratta di differenze da palati fini, ma di differenze di contrasto sul mocrodettaglio palesi, tanto palesi che se ne sono resi conto anche alcuni profani (tempo fa in abbazia facemmo un confronto diretto fianco a fianco tra l'OS 150 e il SGM diaframmato a 150 mm), dopo un po i dettagli al limite prima li osservavamo sul SGM e dopo li cercavamo anche nell'OS.