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Autore Messaggio
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MessaggioInviato: venerdì 11 luglio 2008, 13:52 
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Iscritto il: domenica 13 maggio 2007, 21:05
Messaggi: 1247
ho letto da qualche parte che l'astrofisica come la conosciamo noi oggi non ha spazio per stelle verdi. Il giorno che se ne dovesse trovare una, dovremmo ripensare i modelli stellari. Purtroppo ho il libro in un altro continente e non mi ricordo neanche che libro e'.
Astrofisici che ci leggono e che hanno voglia di commentare?


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MessaggioInviato: venerdì 11 luglio 2008, 14:24 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16143
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
mauro_dalio ha scritto:
Credo (da qualche parte mi sembra di averlo letto) che la compagna di Antares sia percepita verde perchè è il colore complementare al rosso. E' una delle illusioni legate alla compensazione del colore: la dominante rossa della principale sposta il bianco sul verde.

Io provo con il dob e filtro per anti abbagliamento.

Capisco, quindi è un effetto ottico.
Chissà perché io non riesco a vederla verde, sarà colpa dei miei occhi, oppure per via del diametro piccolo, che non da abbastanza luce per ricreare "l'effetto"?

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Il Cielo a domicilio
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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: venerdì 11 luglio 2008, 15:41 
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MessaggioInviato: venerdì 11 luglio 2008, 18:10 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
mauro_dalio ha scritto:
o forse perchè ci vedi meglio? Hehe

da qualche parte ci deve essere la classe spettrale no?


A me risulta, al compagna, una B2.5V cioè bluastra


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MessaggioInviato: venerdì 11 luglio 2008, 21:05 
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Iscritto il: lunedì 20 febbraio 2006, 2:22
Messaggi: 344
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Visualista
Credo che sia una illusione ottica e non è l'unica. Molte stelle secondarie sul blu accanto a primarie rosse tendono al verde. Sul terzo volume del Burnham's Celestial Handbook la cosa viene trattata con una certa ampiezza proprio parlando di Antares. la cosa più soprendente è che non tutti vedono i medesimi colori nelle medesime stelle doppie. Evidentemente l'interazione occhio cervello, soprattutto per il colore, è cosa complessa e sicuramente molto personale.

Salutoni :)

Alessandro

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Una bella nottata limpida, l'occhio al telescopio, la pipa accesa, che si vuole di più dalla vita?


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MessaggioInviato: venerdì 11 luglio 2008, 22:13 
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MessaggioInviato: sabato 12 luglio 2008, 10:21 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16143
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Mi intriga la questione Antares, penso che se potessi osservarla col barile (peccato che bassa come è, dovrei coricarlo per terra) probabilmente, la luminosità e la separazione, sarebbe abbastanza alta da creare l'illusione della compagna verde.
Chissà, se riesco a fare un'uscita, ci proverò.

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MessaggioInviato: sabato 12 luglio 2008, 12:06 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
Beati voi che potete osservare. Io mi sto limitando ad annotare, purtroppo. Appena ho un momento libero mi faccio tutte le prove :)

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Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos.


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MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2008, 15:54 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
Messaggi: 465
abtf ha scritto:
Per cortesia, Mauro e Massimiliano, questo era un angolo di paradiso, dove si parlava di doppie in santa pace, un argomento decisamente raro nel'ambito dell'astrofilia di oggi, insomma, una chicca. C'era chi stava iniziando e chi pian piano stava approfondendo le proprie conoscenze e le osservazioni, lo vogliamo far diventare un ennesimo campo di battaglia?
E' palese che da mesi uno sta cercando il punto debole dell'altro solo per pizzicarlo in fallo. Bene se questo è lo scopo, lasciateci qui in santa pace, aprite l'ennesimo tread, magari chiamatelo Zeta Boo, insomma andate a picchiarvi di santa ragione da un'altra parte...

Alessandro

Alessandro,

Te l’ho già scritto, per correttezza, in privato e te lo ripeto ora in pubblico.

Comprendo perfettamente la tua legittima e sacrosanta richiesta di tenere questo thread osservativo scevro da polemiche d’altra natura (in verità, sarebbe bene che l’intero furum ne fosse deprivato; ci si interroga leggittimamente sul perché ciò non paia possibile).

Io, infatti — come chiunque mastichi la lingua italiana e abbia un paio d’occhi per leggere può constatare — ho semplicemente postato due osservazioni effettuate.

E, credimi, ho davvero di meglio da fare nella vita che reperire qualcuno da ‘punzecchiare’ o immaginare di perdere tempo a menar le mani.

Quindi ti inviterei a non puntare verso di me nessun dito inquisitorio che, com’è ovvio, andrebbe diretto altrove.

Ti sarò grato se vorrai tenerlo presente.

Massimiliano


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MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2008, 16:09 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
Messaggi: 465
ras-algehu ha scritto:
cherubino ha scritto:
Il limite di Dawes è un limite molto conservativo, ricordiamoci. Quindi è facile, con strumenti molto corretti e in notti molto calme, scendere al di sotto del valore posto come "insuperabile".
Paolo

Quello che dici e vero e ne abbiamo discusso sul limite reale su un altro post.
Ma lui diceva che vedeva del nero tra i 2 dischi, quello è impossibile!


Ciao Ras,

Prima che ci mettiamo a qualificare qualcosa come “impossibile”, mi sa che forse sarebbe il caso di prestare un po’ di attenzione ad alcuni report osservativi (non miei):

T. Dobbins, D. Parker, C. Capen riportano ripetute e documentate (disegni e foto) osservazioni con un 20cm della Rima Tenuis sulla calotta polare di Marte quando la rima sottendeva 0.1” (secondo ‘la formula’ cui si alludeva, lo strumento risolverebbe 0.6”). Bada, questa è una Rima, ancorché assai piccola; ma infra trovi dettagli puntiformi.

G. Thérin riporta ripetute e documentate osservazioni e fotografie con un 20cm di dettagli lunari tra 0.33” e 0.27". Una foto addirittura con dettaglio 0.2” (secondo ‘la formula’ risolverebbe sempre 0.6”). Si parla ovviamente, di dettagli misurati sul piano focale. Ombra inclusa. Immagini ben note e strapubblicate.

C. Arsidi riporta ripetute e documentate osservazioni e fotografie con un 30cm di dettagli inferiori a 0.3”. Secondo ‘la formula’ risolverebbe 0.4”). Anche qui immagini stranote e strapubblicate.

W. Lille ha in archivio migliaia di documentate osservazioni e fotografie con un 30cm della granulazione solare con dettagli ben inferiori a 0.3” (secondo la formula risolverebbe 0.4”. Di notte; immaginiamoci con la turbolenza diurna...!). Idem come sopra per la pubblicazione.

L’elenco può continuare per pagine (ci sono Miyazaki, Flach-Wilken, Platt, e altri, fino a Nemec), ma il punto pare chiaro.

Qui, ovviamente, non si tratta di ‘tipici’ risultati di tutti i giorni, ma di risultati ottenibili (ed ottenuti) con strumenti eccellenti e specializzati, utilizzati da mani assai esperte ed in condizioni di seeing molto favorevole.

Se vuoi - ma probabilmente sono cose che già conosci - potrei citarti come il medesimo APO 6” cui facciamo riferimento, non più tardi di tre settimane fa, abbia permesso di confermare la componente di un sistema multiplo che per mesi era sfuggita utilizzando SCTs da 11” e 14”. Mi pare ciò parli da solo. Aspetta un po’ e lo vedrai pubblicato sul JDSO.

Poi, sempre per parlare delle performances di un rifrattore altamente corretto, forse ricorderai le copertine e gli articoli che vennero dedicati alle immagini dei dettagli coronali riprese da un apo da 9cm nell'Aprile 2006 e che puoi ritrovare a

http://forum.astrofili.org/userpix/1995_tse2006_brno_max_16bitend1200_1.jpg

Si tratta di una versione a 1MP (l'originale a 6MP - risoluzione 6 volte maggiore! - è a disposizione di un’Università con cui collaboro). Ma, mi pare, anche questa versione assai ridotta ti possa consentire di fare due conti sulla risoluzione ottenuta - durante l’alta turbolenza di un'eclisse totale - e renderti conto che siamo andati un po' oltre ‘la formula’...

Quindi, ‘la formula’ citata, evidentemente, non considera qualche parametro e, senza andare tanto lontano, venne già ridimensionata e corretta dalle osservazioni appunto di W. Dawes nell’800. Dawes stesso mise a punto una formula correttiva ‘empirica’ (che Paolo ricorda) che, però, anch’essa Vangelo non è, visto che vale solo per una doppia con componenti bilanciate di Mag 6 (e Dawes lo dichiara). E questo con strumenti del 1800...

Quindi, se si considera che è passato più di un secolo da quando Dawes osservava, che gli strumenti ‘scientifici’ sono migliori di quelli che Dawes usava, che anche gli oculari sono migliori di quelli che Dawes usava, e che ho usato un visore binoculare di alta qualià — cosa che Dawes non utilizzava, e che consiglio a tutti — e un filtro, davvero non c'è da stupirsi.

Vogliamo andare oltre?

Qui sotto accludo il link relativo al test del ‘nostro’ “Telescope Doctor” che provò un Synta acro 150/750 — che, saremo d'accordo, è nulla più di un cercatore di comete da usare a bassi ingrandimenti e quindi risulta tutto fuorché un pinnacolo dell'alta risoluzione — quando la Zeta Bootis distava 0.8” (quindi alla risoluzione ‘teorica’ dello strumento, secondo ‘la formula’). Bene quell’esemplare di 150/750, che al test risultò “sottocorretto” e affetto da “un visibile errore zonale”, sdoppiò “senza problemi” la Zeta Bootis a circa 200x...!

http://www.telescopedoctor.com/main.asp ... er-150-750

Bene, se quella performance ‘a 200x’ di un acro 150/750 ottimizzato deep-sky, sottocorretto e con un visibile errore zonale (ricordo che, secondo ‘la formula’, trattasi del limite ‘teorico’ di risoluzione) è andato bene a tutti, mi chiedo davvero come possa ora risultare difficile immaginare che quello che viene (giustamente) considerato il miglior APO 6” per l'alta risoluzione possa aver risolto al limite la medesima doppia — ancorché a 0.6” — a 600x con un treno ottico di assoluta eccellenza...

Quindi, niente di strano in fondo. E, come ti avevo detto, basta organizzarci e queste cose le puoi vedere coi tuoi occhi.

Stai in gamba, e buone osservazioni!
E buone vacanze, finalmente !!!

Massimiliano


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