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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 21:29 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2880
Località: LV426/Acheron
Da 50 a 60 cm è il 20% in diametro, il 44% in area e 4 decimi di magnitudine. Da 35 a 40 cm è il 14% in diametro il 30% in area e 3 decimi di magnitudine. Se 4 erano cos' evidenti vuol dire che anche 3 non sono poi affatto trascurabili.
Dunque il mio pensiero è questo: spesso si leggono consigli che invitano a sacrificare l'apertura, specie per differenze così "piccole" . Questi consigli sono ingiustificati perché la differenza non è piccola ed è tutto da dimostrare che si possibile recuperare per altra via (posto che sia possibile) ciò che si getta sicuramente via riducendo l'apertura.

Io sono stato sorpreso che la differenza fosse così evidente.

PS E' vero che l'"altro thread" si riferiva alla risoluzione. Ma anche in quello la differenza fra 35 e 40 cm è stata sottovalutata da tutti (me compreso). E anche in quel caso, in realtà, il 14% di apertura lineare in più non è affatto trascurabile: viewtopic.php?f=16&t=69233


Ultima modifica di xenomorfo il domenica 18 marzo 2012, 21:43, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 21:34 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2880
Località: LV426/Acheron
Jack Aubrey ha scritto:
Vi parlo della mia esperienza con 50 cm sotto un cielo che non è un gran chè ...


Una cosa che ho scoperto di recente è che anche sotto un cielo buio un newton soffre le luci parassite. Ecco la storia (e i rimedi):

Cita:
L'altra sera, mentre osservavo Jones Emberson 1 (famosa per essere facile nei rifrattori di 10-15 cm :-) non ero del tutto soddisfatto del contrasto. A dire il vero, da quando soffro di appannamenti all'ETHOS 21 sono diventato un po' maniaco del massimo contrasto scoprendo via via alcuni dettagli che lo possono aumentare e non di poco.

Ebbene, l'altra sera la JE1 mi sembra un po' troppo sfuggente. Così ho pensato bene di togliere l'oculare e guadare dentro il tubo. Questa tecnica l'ho giù usata, per esempio per portare la luna appena fuori campo e vedere se la alluminatura si illumina e diffonde luce.

Ebbene, guardando nel tubo si notava il primario luminoso su uno sfondo nero pece. Il primario era luminoso perché quella è la luminosità del cielo!! (chissà se il cielo fosse di magnitudine superficiale 24). Quella luce sul primario sarebbe poi diventata il fondo del cielo all'oculare. Cioè il limite ella possibilità di vedere gli oggetti deboli. A fondo cielo non potevo fare nulla, ma guardando ben ho potuto notare che il bordo del secondario (che non avevo annerito dopo la alluminata pensando che non servisse) era un po' chiaro. Era illuminato dal cielo e contribuiva ad abbassare il contrasto. Guardando ancora meglio e spsostandomi nella parte bassa de fuocheggiatore ho potuto però verde anche la stagnola che avevo usato per incartare la fascia anti condensa http://imageshack.us/photo/my-images/88 ... 12277.jpg/ . A casa avevo guardato dentro il tubo ma restando al centro (con il tappino di collimazione) e la stagnola era fuori campo. L'avevo lasciata quindi così. Invece nella parte bassa del campo la stagnola era visibile, ed era anche molto luminosa. Rifletteva il cielo né più né meno del primario e occupava un angolo apparente quasi uguale. BANG!! Voleva dire che avevo il fondo cielo due volte più luminoso di quello che sarebbe potuto essere (più qualche cosa a causa della luce riflessa dal bordo del secondario).

Ho levato la stagnola e poff!! La forma della Emberson Jones è saltata fuori comprese le due salsicce che ha sull'anello!

La conclusione di questo è che tubi ben chiusi possono produrre un macro contrasto ben superiore alle strutture ultalight. Da questo punto di vista è bene controllare sempre che cosa può entrare nel fuocheggiatore guardandoci dentro. Io penso che mi doterà anche di una piccola prolunga per hè all'estremo inferiore del campo riesco a traguardare anche un po' di cielo.
Ovviamente in un uso cittadini il problema si esaspera, specie per questi tubi che invece che essere anneriti dentro sono solo ingrigiti. Da questo punto di vista un tubo con diversi diaframmi e nessuna possibilità di percorsi diretti della luce potrebbe essere il massimo. In un dobson è opportuno che la protezione dalla luce parassita sia curata al massimo.

PS la luce parassita è come se ci fosse più IL. Un po' come con i problemi termici è come se ci fosse più turbolenza.


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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 23:00 
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Iscritto il: sabato 28 novembre 2009, 19:31
Messaggi: 1098
Località: Pontecagnano (SA)
Tipo di Astrofilo: Visualista
xenomorfo ha scritto:
Una cosa che ho scoperto di recente è che anche sotto un cielo buio un newton soffre le luci parassite

Hai ragione.
Con la struttura super leggera ti entra luce dappertutto, per esempio dai lati della cella, intorno allo specchio, vedi il terreno o il pavimento che, se non è proprio buio pesto, è illuminato, e quella è luce che finisce sul secondario.
Anche il telo stesso, anche se è nero, è pur sempre un telo ed un pò di luce passa.

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Alfonso Noschese

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Dobson Ariete Europa ECF 20" - C9,25 XLT su EQ6
Oculari Nagler 31 mm - Celeston Axiom LX 15mm e 10mm - ES 9mm 100°, camere Moravian G2 1600, DFK21 e ASI 120 MM


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MessaggioInviato: lunedì 19 marzo 2012, 1:04 
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Iscritto il: martedì 6 maggio 2008, 11:59
Messaggi: 9269
Località: San Francesco al Campo [TO]
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ho riflettuto un po' su questa discussione e vorrei portare il mio contributo. Comincio citando tre massime che mi hanno sempre colpito:
  1. Investi in pollici, sono una certezza.
    Il discorso di Xenomorfo è lapalissiano, più l'obiettivo è grosso e più risoluzione si ha disposizione. Maksutov, Apocromatici e quant'altro hanno indubbi vantaggi di puntiformità e compattezza, ma il limite costruttivo di una lente è decisamente ridotto rispetto agli specchi: in fondo basta guardare i grandi telescopi scientifici, la tendenza è lo specchio. Naturalmente il discorso è valido per l'attività visuale, mentre se si parla di riprese si introducono fattori di correttezza del campo, puntiformità, campionamento ecc ecc.
    Però non credo che ci siano grosse diatribe in merito a meno che non si vadano a confrontare diametri non troppo lontani tra loro. Mi spiego meglio: inutile mettere a confronto un Apocromatico da ø120mm contro un newton da ø300mm, almeno per quanto riguarda la raccolta di luce. Una volta vigeva una specie di confronto, un acromatico da 80/910 offriva le stesse prestazioni di un 114/900, un acromatico da 100 le stesse di un newton da 150; ma si tratta di diametri "vicini".
  2. Quando si cambia telescopio è sempre meglio non scendere di diametro.Sempre parlando di visuale e dello stesso campo osservativo (deep contro deep, pianeti contro pianeti...). Quindi è nuovamente automatico che un newton più grande mostri di più e meglio di uno più piccolo.
  3. Il telescopio migliore è quello che si usa di più.Qui casca l'asino. Prendendo per vero tutto quello che c'è sopra entrano in ballo discorsi di carattere più sociale. Un dobson da 60cm potrebbe non essere così maneggevole anche per un normodotato: basta vedere Giovanni (?), il tizio che viene sempre a Saint Barthelemy con il suo dob da 67cm, un ducato e almeno uno o due aiutanti...
    Poi ci sono anche discorsi economici, magari con un certo budget è preferibile scegliere uno strumento più piccolo, maneggevole ed economico e dotarlo di oculari e filtri migliori, soprattutto se questo implica che chi l'astrofilo possa sfruttarlo al meglio portandoselo comodamente in giro.
Ho scritto tutto questo perché a volte leggo dei post che parlano un po' troppo di assoluti, però si perde un po' il contatto con la vita reale che in genere è fatta di vie di mezzo. :wink:

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MessaggioInviato: lunedì 19 marzo 2012, 8:06 
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Simone Martina ha scritto:
basta vedere Giovanni (?), il tizio che viene sempre a Saint Barthelemy con il suo dob da 67cm, un ducato e almeno uno o due aiutanti...


Non è Giovanni, è Franco Bertucci di Milano :D

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MessaggioInviato: lunedì 19 marzo 2012, 17:41 
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Forse cho è esperto vede le differenze date da circa 0.4mag ma prova a fare la stessa cosa a chi è all'inizio o poco esperto penso proprio che si accorgerebbe meno della differenza.
Comunque Xeno che cielo avevi per arrivare "solo" alla 16.1 anche se basso sull'orizzonte?

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MessaggioInviato: lunedì 19 marzo 2012, 19:21 
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La Val Visdende viewtopic.php?f=10&t=69534 è uno dei posti migliori d'Italia, all'estremo Nord Est verso la zona più buia dell'Austria. Un altro posto altrettanto buono è l'estremo Nord Ovest verso la zona buia della Francia, e appena sotto a questi la zona di Brallo (a giudicare dallo SQM network). L'anno scorso di questo periodo abbiamo misurato 21.80. Quest'anno, causa attività solare (probabilmente) siamo due-tre decimi sotto.

Comunque ti assicuro che la differenza era evidentissima e ha sorpreso un po' entrambi. Va anche detto che stavamo osservando oggetti al limite e quindi da una parte si vede e dall'altra no. Su oggetti luminosi magari la differenza non si coglie subito perché tanto l'oggetto lo vedi (un po' meglio o un po' peggio importa meno). Comunque questa era una riflessione contro il coro del "lascia i centimetri perché altre cose contano". La riflessione è che "prima di lasciare i centimetri cerca di capire di che cosa si sta parlando, se non hai mai visto la differenza".


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MessaggioInviato: lunedì 19 marzo 2012, 20:08 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
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Ammesso che avevi "solo" un 21.5 la mag. limite mi sembra bassa per il tuo 60cm. Forse il seeing non era buono?

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MessaggioInviato: lunedì 19 marzo 2012, 21:00 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
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Località: LV426/Acheron
Al momento della osservazione M57 era alta 15-20° sull'orizzonte. L'estinzione era un po' sopra la media. Se inserisci 20° di altezza, 0.4 magnitudini di estinzione per airmass e 380x fa 16.1.
http://www.cruxis.com/scope/limitingmagnitude.htm


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MessaggioInviato: lunedì 19 marzo 2012, 21:16 
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Località: Magenta (MI)
Ma ti fermi lì perchè lo dice la formula o tenti anche la 6,2 ? :lol: :wink:

Cieli sereni !

Alessandro Re

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Sono socio del GAR http://www.astrofilirozzano.it
2 Dobson ARIETE: 14" +16"exmdl f/4,5
Celestron C8 , Newton 8" SW e Vixen 120S-NA su Vixen Sphinx SXW ; Tecnosky Apo 65, Celestron C80ED/OmniXLT100ED e C5 su CG5-GT/Vixen Porta
Torrette Baader Maxbright + Denkmeier DualArm PxS NPack + 2Antares 19mm 70°, Televue Nagler zoom 3-6mm, 7mm T1, 13mm T2 e T6, Pan 24mm.
Binocolo Steiner Rallye 20x80 e 28x110 su pantografo G. Fiorini normale e Maxi


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