Ciao Marco, ciao a tutti,
mi inserisco in questo interessante thread, essendomi posto anche io questioni simili a suo tempo.
Comincio dalla conversione da mag/arcmin2 a mag/arcsec2.
Naturalmente 1 primo d'arco quadrato equivale a (60")^2=3600 secondi d'arco quadrati. Ora, se un primo d'arco quadrato di un oggetto esteso ha una certa intensità luminosa, è chiaro che l'intensità luminosa (il flusso) emessa da un solo secondo d'arco quadrato sarà 1/3600 della prima. Convertiamo in magnitudini. Ricordando la formula base, per due flussi luminosi (f1,f2) in una certa banda:
m2-m1=-2,5 log10(f1/f2)Nel nostro caso, il rapporto lo conosciamo e vale 3600. Facendo il calcolo risulta m2-m1=8,94, come detto anche qualche post sopra. Per passare dagli arcmin2 agli arcsec2 basta quindi aggiungere questo valore, e sottrarlo nel caso inverso.
Venendo al nocciolo della questione, a me risulta che (benché sia controintuitivo) una galassia che ha magnitudine superficiale minore del fondo cielo possa effettivamente essere percepita al telescopio, perché l'intensità luminosa che arriva a noi è, a rigore, la somma di quella della galassia (Ig) più quellà del fondo cielo (Is). Se si smanetta un po' con l'utile tool di Mel Bartels, si vede che è in effetti possibile oltrepassare la soglia di visibilità anche per oggetti con magnitudine superficiale minore di ms=21,9 mag/arcsec2 (quella standard del cielo buio). Vale la pena notare che a forza di parlare di fondo cielo, di background, eccetera, si rischia di dimenticare che è la galassia ad essere sullo sfondo, mentre il cielo è davanti.
Faccio un esempio. Per calcolare l'intensità luminosa di galassia e cielo (Ig+Is), ci piacerebbe sommare le magnitudini direttamente, ma la magnitudini sono logaritmiche e non lo possiamo fare. Allora con mg=22,3 (galassia più buia del fondo cielo) e ms=21,9, si convertono le magnitudini in flussi (si usa la formula precedente, risolvendo per f), e poi si ritorna alle magnitudini, trovando così per la nostra galassia una magnitudine superficiale di 21,2: molto sopra quindi il fondo cielo.
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In formule:
m= -2,5log10 ( [10^(-mg/2,5)]+ [10^(-ms/2,5)] ) _______________________________________________
Purtroppo, non ho avuto tempo di esaminare la pagina di Bartels con l'attenzione che richiede (ma lo farò certamente in futuro). L'argomento del contrasto di soglia, la cui importanza fu messa in luce da Roger Clark nella sua opera fondamentale
Visual astronomy of the deep sky, è stato affrontato da vari autori, che non sempre convergono sulle conclusioni. A testimonianza di quanto spinosa sia la materia, Clark stesso (e ciò gli fa onore), ha pubblicamente ammesso di aver sbagliato in alcune sue conclusioni originarie.
La sostanza del discorso penso tuttavia sia questa. Si stima il contrasto C come un rapporto segnale/rumore, dove il segnale è l'intensità luminosa che viene dalla galassia, al netto di quella del cielo, e il rumore è la luminosità del fondo cielo; in formule:
C= S/N= (Ig-Is)/Ise, ciò fatto, lo si confronta con il valore del contrasto di soglia calcolato per l'oggetto, nelle condizioni osservative date. Se il contrasto dell'oggetto è sopra la soglia, è visibile; altrimenti, no. (Un inciso: nella sua pagina Mel parla di sommare le luminosità, piuttosto che sottrarle, cosa che non risulta dalle informazioni in mio possesso. Lascio il punto per il momento in sospeso).
Il discorso è, naturalmente, più complesso di questo. Bartels infatti considera che ci sono varie perdite di luce nello strumento, che si osserva con un occhio solo, eccetera. Inoltre, quello che è davvero delicato è dare un valore alla soglia di contrasto per un determinato oggetto sotto certe condizioni, cioè stabilire il limite oltre il quale la nostra galassia esce dal buio e diventa percepibile.
Al di là delle assunzioni alla base dei calcoli, e dei dettagli di questi ultimi, tutti gli autori consentono con una conclusione: il contrasto di soglia, comunque determinato, diminuisce con l'aumentare del diametro dello strumento, il che spiega la ricerca dei grossi specchi da parte dei visualisti deep-sky.
Mi sono forse dilungato troppo, spero comunque di aver contribuito a chiarire.
