Dopo un venerdì sera di nebbia quasi solida, il sabato va oltre le più rosee previsioni di molti di noi (il pomeriggio avremmo firmato per due/tre ore di sereno dopo la mezzanotte). In realtà alla fine della frugale (

) cena fornitaci dal Contessa il cielo stellato era già lì ad attenderci.
Quest'anno, il consueto derby visualisti-astroimagers è stato numericamente sproporzionato: i seguaci dell'oculare erano una sparuta ma agguerrita minoranza, tutta raccolta intorno al torreggiante PeterDob, quasi a cercare protezione dai CCD e dalle autoguide che impazzavano su gran parte del prato; prato, per la cronaca, ridotto ad un campo di battaglia per le scorrerie di una banda di cinghiali che la settimana precedente avevano approfittato della chiusura dell'Hotel per esprimere il loro parere sui raduni astrofili.
Cielo sinceramente non eccezionale: buono allo zenit e verso nord - est, decisamente chiaro il resto dell'orizzonte nonostante la schermatura dei faggi. Ma la magia degli star party non sta nel cercare la galassietta agognata e mai vista, ma nell'osservare insieme passando da una postazione all'altra.
In ogni caso, il bottino della serata è stato più che soddisfacente, alternando ai classici più gettonati alcuni NGC meno noti da aggiungere al curriculum di visualista.
Fra le galassie, dopo una occhiata alla classica e bella NGC7331 del Pegaso, sono passato alla 7217 poco distante; bella anche NGC 7606 nell' acquario e poi, nella balena, vicino M77, alcuni deboli fiocchetti tra cui spiccava NGC 936.
Un discorso a parte per NGC 253, una delle galassie più grandi e luminose ma che non riesco mai ad osservare da siti con il sud decente; l'imponente struttura nello Scultore era grigio chiaro su grigio pocomenochiaro, troppo poco per apprezzarne i particolari.
Bella osservazione della cometa C/2014 E2 Jacques, l'avevo lasciata a fine luglio nell'auriga... e la ritrovo nella volpetta, proprio davanti al "gancio" del Coathanger; non si può dire che non cammini.
Fra le planetarie osservate, NGC 1501 nella Giraffa (la nebulosa ostrica) e la bellissima NGC 246 nella Balena (la skull nebula); purtroppo anche in questo caso avrebbe meritato un orizzonte sud migliore, ma le frastagliature erano già belle da osservare; la prima occhiata fa pensare ad una pizza con un lembo strappato a mozzichi. Osservata anche nel 18" di Peter, la visione era indubbiamente migliore ma non da far pensare ad uno specchio di area quasi quattro volte il mio; a conferma che l'apertura nel deep è fondamentale, ma a patto di avere un cielo adeguato. E infatti la velo, quasi allo zenit, nel PeterDob era uno spettacolo di tutt'altra categoria.
Verso le tre un'accenno di appannatura del cercatore, il mal di schiena e la voglia di far salotto con gli amici intorno mi hanno convinto a smontare la mia spartana attrezzatura ed a proseguire ancora un poco la serata con chiacchiere e veloci sbirciate negli oculari altrui.
Nottata (e star party nel suo insieme) da ricordare a lungo, nelle serate piovose e solitarie che purtroppo affollano i nostri inverni e, ultimamente, anche le estati.