Dopo alcune osservazioni condotte da cieli non proprio impeccabili, quali sono quelli delle colline adiacenti Senigallia (AN), ieri 30 Agosto 2011 mi son recato, finalmente, in un posto degno di questo nome: le colline nei pressi di Pergola (PU), un piccolo comune a 45km da casa, nell'entroterra Marchigiano, decisamente isolato dalle luci delle città e non molto lontano dall'appennino. Ad aspettarmi, come sempre, c'era il caro amico Giorgio, compagno di tantissime, emozionanti ed esaltanti, osservazioni celesti! Alle 21.30 circa, eravamo già sul posto, e sceso dall'auto, non ho potuto che constatare, ancora una volta, la meraviglia di quel cielo: la Via Lattea era luminosissima, e dal Perseo e Cassiopea, si addensava in nuvolaglie biancastre nel Cigno, per proseguire nell'Aquila, verso lo Scudo, e per perdersi poi all'orizzonte nel Saggittario, dove risiede il nucleo della nostra Galassia. Uno spettacolo davvero mozzafiato. In dieci minuti montiamo i nostri Dobson, io il mio 16" e Giorgio il suo 10", e siamo quindi operativi. Nell'attesa che lo strumento e le ottiche si acclimatino, decido di iniziare da un paio di facili, molto famosi ma mai per questo noiosi, oggetti: M57 e M13. In questi anni di osservazioni, ho constatato come l'esperienza sia fondamentale, ed essa si costruisce veramente solo sul campo. Osservare è ben diverso dal vedere, vuol dire cercare di catturare ogni minimo particolare, sapere come, cosa e dove guardare, imparare tutta una serie di "trucchi", niente di disonesto comunque, quali il perfezionamento della visione distolta, tutt'altro che semplice per i neofiti. Ieri ho avuto la conferma di come, nonostante l'avessi già osservata tante volte, una nuova osservazione della splendida Ring Nebula, nota anche come M57 (mag.8,8 dim.1',3 dist. 2000 a.l.), possa comunque portare a qualcosa di nuovo. L'ho rintracciata dapprima col 28mm SWA a 65x, nel quale si mostrava già nitidamente, immersa in uno spettacolare campo stellare. Salendo progressivamente con gli ingrandimenti, (110x, 200x, 261x, 365x) la Nebulosa si mostra in tutto il suo splendore, con la classica forma ad anello perfettamente visibile, molto più luminosa sul bordo che nel centro, dove si percepisce comunque la presenza di materia espulsa dalla stella morente. Per la prima volta, la osservo con l'oculare da 3,5mm Nagler, a ben 522x, e finalmente, dopo aver provato molte volte invano, ho notato chiaramente, in visione distolta, la stellina centrale! Pensate che essa è di magnitudine 15,75 (ma è una variabile), e capirete quindi la difficoltà di tale osservazione! Per scovarla, son rimasto su M57 molto a lungo, credo davvero di averla ammirata almeno per mezz'ora, finchè a 522x, in alcuni momenti e solo in visione distolta, la stellina saltava fuori distintamente! Dunque, la serata è iniziata nel migliore dei modi, raggiungendo un obiettivo che da tanto tempo mi ero prefisso e che fino a quel momento m'era sempre sfuggito!
Anche il grande ammasso globulare di Ercole, M13 (mag.5,9 dim.17' dist. 23500 a.l.), nonostante ormai possa dire di conoscerlo come le mie tasche, non annoia nè delude mai. E' una visione fantastica già a 65x, con la galassietta NGC6207 (distanza 120 milioni di anni luce, magnitudine 11,6) già ben visibile, poco più ad Est. Salendo di potere, in particolare dai 200x in su, la visione diviene qualcosa di unico ed emozionante: un grumo di stelline, se ne vedono centinaia ma in realtà l'ammasso è composto da centinaia di migliaia, tale da riempire quasi totalmente il campo dell'oculare! Ne ottengo la visione migliore a 261x, veramente impressionante!
Sempre nella costellazione di Ercole, decido di mettermi a cercare una piccola Nebulosa Planetaria, NGC6210 (mag.8,8 dim.14" dist. 3500 a.l.), che mai avevo osservato in precedenza. Devo ammettere che la ricerca è durata più del previsto: infatti la Planetaria è davvero piccola e a bassi ingrandimenti, è molto facile confonderla con una stella. Inizialmente, la stavo rintracciando a 65x, invano; quando son salito a 110x, invece, l'ho scovata quasi subito, grazie anche alle carte stellari. A tale potere, la nebulosa si presentava come una pallina luminosa, tonda ed uniforme, di dimensioni piuttosto contenute, ma finalmente non più confondibile con le stelle di campo. Ne ho ottenuto la visione migliore a 200x e 261x, ingrandimenti ai quali la Planetaria era finalmente ben apprezzabile, lievemente di forma ellittica, e con una debole stella centrale.
Rimanendo in tema di Nebulose Planetarie, son tornato a dare uno sguardo anche alla bellissima NGC6818 (mag.9,3 dim.17" dist. 6000 a.l.), la Little Gem, nota anche come "il Marte Verde". Volevo infatti mostrarla all'amico Giorgio, che l'ha poi anche rintracciata nel suo 10". Come nell'occasione precedente, ribadisco la bellezza di quest'oggetto, davvero particolare per la presenza delle quattro stelline di mag.15 nelle vicinanze (tali da sembrare dei satelliti di questo immaginario pianeta), molto luminoso, e che a 261x e meglio ancora a 365x, comincia a mostrare le evidenti irregolarità presenti al suo interno, con alcune zone più scure a contrapporsi ad altre nettamente più chiare. Ho inoltre cercato nei paraggi, senza successo, la Galassia Irregolare NGC6822: dovrebbe essere piuttosto estesa e anche per questo molto evanescente. Sarà mia intenzione riprovarci la prossima volta!
Ho poi gettato uno squardo anche alla bella cometa Garradd, che nel mio 16" mostrava un evidente nucleo e chioma, nonchè una bella coda, piuttosto allungata, come del resto le fotografie testimoniano! L'ho ammirata a bassi ingrandimenti, con il Nagler da 22mm a 83x, ottenendone una visione davvero rimarchevole; tra l'altro la cometa è immersa anche in un bellissimo campo stellare, in grado di dare alla visione d'insieme, una marcia in più!
Mi son poi fiondato nell'Acquario, destinazione Helix Nebula (mag.7,3 dim.13' dist. 330 a.l.). Come si può intuire dai dati sopra riportati, questa Nebulosa Planetaria è veramente eccezionale, sia per dimensioni, nettamente la più grande osservabile, sia per distanza, trovandosi a soli 330 anni luce dalla Terra. Ne consegue che, per quanto la magnitudine apparente sia molto bassa, in realtà considerate le dimensioni angolari, l'oggetto è molto evanescente, e per osservarlo al meglio è consigliabile, se non obbligatorio, l'utilizzo di un filtro interferenziale, in particolare di un OIII. L'ho ammirata proprio con tale filtro, a bassi ingrandimenti (65x), e già appariva di dimensioni notevoli, oserei dire impressionanti! Nessun altra Planetaria può reggere il confronto in tal senso! L'avevo osservata in passato nel 12", ma devo dire che nel 16" è ancora più bella e convincente, e grazie al filtro, molto luminosa; in visione distolta si iniziano a percepire le irregolarità del grande anello, fortemente frastagliato, la maggior luminosità del bordo dello stesso, rispetto all'enorme centro della "ciambella", comunque non scuro come il fondo cielo. Attraverso le nubi della Planetaria, giungono ai miei occhi la luce di 3 stelline (probabilmente molto più lontane nello spazio e solo per caso sulla linea di vista della nebulosa!). La osservo anche a 110x con il Nagler da 16mm e relativo OIII: anche così si mantiene ben visibile e la percezione della sua struttura intricata, ne risulta amplificata ed accentuata. Insomma, un oggetto veramente stupefacente, sorprendentemente unico nel suo genere.
Dalla Helix, cambio completamente target, andando a cercare la Grande Galassia del Triangolo, M33 (mag.5,7 dim.1°x40' dist. 2,3 milioni a.l.). E' una delle più vicine ed è anche molto estesa per dimensioni; si presenta a noi perfettamente frontale, e quindi non risulta così facile da osservare, come si potrebbe invece pensare. In strumenti come il mio, è però in grado di regalare belle sensazioni, mostrando molti particolari. Ho avuto modo di effettuare osservazioni di tale oggetto sicuramente migliori, ma ieri l'ho ammirata ancora piuttosto bassa sull'orizzonte, per cui non nelle condizioni ideali. Ciò nonostante, osservandola con il 28mm a 65x, il nucleo era molto evidente ed esteso, e tutta la zona circostante, dove si avviluppano i meravigliosi bracci a spirale, era percepibile in visione distolta. Quello che più mi colpisce sono appunto le dimensioni spropositate di tale galassia! Perfettamente visibile inoltre NGC604, una regione H II all'interno della Galassia stessa, situata all'estremità di una delle sue spirali. Ci ritornerò sicuramente nel corso dell'autunno, osservandola ben più alta sull'orizzonte, condizioni nelle quali diventa assolutamente possibile ammirare la sua incredibile girandola.
Da M33, alla Grande Galassia di Andromeda, M31(mag.3,5 dim.3°x1° dist. 2,3 milioni a.l.), con le sue compagne M32 e M110 (solito oculare 28mm a 65x). Ho dato una rapida occhiata, a questo meraviglioso trio, ammirando l'eccezionale vastità di M31, il nucleo luminosissimo e il vasto alone tutt'attorno. Molto ben visibili erano due bande oscure, che interrompevano la luminosità regolare dell'alone galattico, attraversandolo completamente: trattasi nientemeno che di due bracci a spirale della galassia stessa!
Sempre restando nella costellazione di Andromeda, ho poi osservato un altro pezzo da novanta, anche questo per me ancora inedito. Mi son messo così alla ricerca di NGC891 (mag.10.0 dim.13'x 3' dist. 31 milioni a.l.) e devo dire di averla rapidamente trovata, grazie alle carte celesti e alla relativa vicinanza della Galassia alla stella Almaak (3,5 gradi a Est). L'ho dapprima rintracciata a 65x con il 28mm per poi passare subito a 90x con il Nagler da 22mm: NGC891 appariva perfettamente di taglio, molto allungata, ancor più convincente in visione distolta, con l'evidente bulge rigonfio e la banda di polveri oscura che l'attraversa completamente. Questo particolare sono stato in grado di notarlo, soltanto attraverso la visione indiretta, usando quindi la parte più sensibile dell'occhio umano, alla poca luce. Ho provato anche ad ingrandirla ulteriormente, 110x con il Nagler da 16mm, ma nel complesso l'immagine era grosso modo la stessa, solo di dimensioni maggiori. Insomma, una Galassia davvero degna di nota, sulla quale tornerò sicuramente nei prossimi mesi!
Infine, ho posato il mio sguardo, spostandomi nella costellazione del Pegaso, sulla Galassia NGC7331 (mag.9,5 dim.11'x 4' dist. 47 milioni a.l.) e relative compagne, queste ultime ancora mai individuate, dal sottoscritto. Rintraccio subito la componente principale a bassi ingrandimenti (65x), potere al quale essa si presenta già molto luminosa ed allungata, con un nucleo ben evidente. NGC7331, ci appare in una visuale a "tre quarti", ovvero una via di mezzo tra la visione di taglio e quella frontale. Salendo a 200x, proprio con l'intento di trovare le deboli compagne, non solo ammiro meglio NGC7331, ma finalmente riesco a rintracciare pure le piccole Galassie satellite! E' con grande entusiasmo che poco ad Est della principale, noto quella che poi constaterò essere NGC7335 (mag.13,9 dim 2'x 1'), visibilmente allungata e di taglio; poco distante da quest'ultima vi è inoltre un'altra galassia che appare di forma tondeggiante, e che scoprirò poi essere NGC7337 (mag.14,6 dim 1,1'x 0,9'). In pratica essa ci appare frontalmente. Infine, poco più verso Est, noto un'altra debole compagna, NGC7340 (mag.13,9 dim 0,9'x 0,6'), anche questa di forma pressocchè sferica.
E' così con profonda soddisfazione che verso le 1.00 inizio a smontare il tutto, per poi dirigermi verso casa! Il bottino della serata può dirsi davvero positivo, e soprattutto le emozioni, condivise con l'amico Giorgio, grande osservatore nonchè disegnatore delle meraviglie celesti, sono state davvero intense, numerose ed indelebili!
Cieli sereni.
NB. Le immagini a corredo dell'articolo sono puramente indicative degli oggetti osservati e non sono state da me scattate.
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Kosmos - Tre vite, la passione per il cielo, è il mio primo romanzo nel quale ho unito la divulgazione dell'astronomia alla narrativa contemporanea. Lo potete trovare in tutte le librerie e nei negozi online! Grazie per il supporto.
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