Si, ma gli ho portato un panino ed il caffè, pero lui ha portato succo di frutta e cornetti al cioccolato
Eccolo finalmente il report:
Abbiamo cominciato con la
Fetus nebula, NGC 7008, che dovrebbe avere appunto la forma di un feto. A circa 200 ingrandimenti e con il filtro OIII la testa era ben distinta e sembrava di vedere la forma delle ossa di una gamba, come in un’ecografia.
L’ecografia prendeva forma completamente in visione distolta.
Siamo rimasti in zona con la nebulosa
NGC 6857, che è una piccola nebulosa ad emissione, con una forma un po’ triangolare che la fa assomigliare ad una cometa.
Siamo quindi passati alla
Omega nebula, M17, sempre con l’OIII; a 210 x si vede perfettamente il collo, circondato da stelline brillanti e la coda appare filamentosa, con stelline dietro; c'è una doppia alla base del collo, sul petto, io la vedo in distolta. La nebulosa è ben strutturata e, scendendo dal 10 al 15 mm, cioè a circa 140x, si vede anche la struttura al di là della coda, che completa la seconda gamba della omega. Molto bella e molto più da "shock" di come la vedevo con il 12".
Abbiamo poi osservato
M7, ammasso aperto dello scorpione, carino con il 31 mm (a me raramente piacciono gli ammassi aperti, ad Antonio invece si

).
Per farmi ricredere sugli ammassi aperti Antonio ha voluto quindi farmi vedere
M11, Wild Duck, che è apparso ricchissimo, sembrava quasi un globulare (è quindi mi è piaciuto).
Siamo passati quindi ai miei preferiti, i globulari, passando rapidamente da
M22 nel Sagittario a
M4 nello scorpione e quindi a
M13 in Ercole, per stabilire il migliore.
Scartato subito M4, siamo rimasti indecisi, con M22 che riempie completamente l’oculare di stelle finissime, mentre M13 ha una forma più concentrata, più classica, a parità o quasi di dimensioni. Alla fine un ex-equo con premio della critica per M22.
Vicino M13 siamo andati a beccare la galassietta
NGC 6207, di 3’ x 1,2’, nello stesso campo dell’ammasso con il 31 mm.
Quindi la
Whirpool, M51, con compagna e tanto di supernova SN2011dh, che abbiamo individuato abbastanza facilmente grazie alla stampa di una foto. Di M51 si vedeva un po’ di struttura, con i bracci, ed una macchiolina più chiara tra i due nuclei, ma non era proprio un cielo da galassie, troppo chiaro per l’inquinamento luminoso (anche a Petina, purtroppo

).
M82, quindi, nell’Orsa maggiore, con Antonio che vede subito la striscia nera che la taglia praticamente in due, mentre io la vedo in distolta.
Poi, cercando la
Crescent nebula, digitiamo un numero Ngc sbagliato (6445) e ci troviamo due oggetti strani nel campo, e stiamo un po’ a cercare di capire che fine aveva fatto o quale dei due fosse la Crescent.
Poi abbiamo capito che osservavamo contemporaneamente la
planetaria NGC 6445, che ho visto che si chiama anche Crescent o Little Gem, almeno nella lista delle planetarie by Diego Barucco, e l’
ammasso globulare NGC6440, molto piccolo, entrambi nel Saggittario.
In effetti Antonio aveva una lista di planetarie da osservare dove la NGC6445 era segnata appunto come Crescent, ma si tratta di un’altra Crescent.
Passiamo quindi alla
Crescent più famosa, la
NGC6888, che come sapete non è una planetaria ma un resto di supernova.
Ma non la troviamo. O meglio nel 31 mm io non vedo niente, Antonio percepisce qualcosa a malapena, mettiamo in dubbio il sistema di puntamento. Poi pensiamo giustamente di mettere il filtro OIII ed eccola lì, non si era mai mossa.
Con il 10 mm, a 210x, riempie tutto il campo, meglio con il 15 mm, ben definita, con la forma di C quasi chiusa.
Con la Crescent, oltre che con la Omega, ho percepito chiaramente la differenza tra il 12” ed il 20”.
L’avevo già provata con il 12” l’anno scorso, Gianluca Ciracì (Giuky84) mi aveva detto che era difficile con il mio tele, ma ero riuscito a vederla in distolta, poi me l’aveva fatta vedere meglio sul suo 16” autocostruito.
Questa volta l’ho vista proprio, non solo percepita come la prima volta.
Ok, ormai eravamo caldi, abbiamo preso il secondo caffè e siamo passati alla
Veil.
Cartina di Kappotto alla mano, 31 mm + Paracorr + OIII (indispensabile) siamo partiti dalla zona di 52 Cygni e ci siamo spostati lentamente verso la zona D, arrivando a vedere la piccola isoletta prima della zona D vera e propria, ma di quest’ultima, niente, così come non abbiamo visto A B e C.
La zona E con il triangolo di Pickering era molto molto debole.
Ci siamo consolati con la Network, la parte più bella secondo me.
Torniamo sulle planetarie, la regina,
M57, Ring Nebula. Bella, grande e definita, ma niente stellina centrale!
Dopo varie prove con varie combinazioni di oculari, con e senza barlow e filtro, abbiamo concluso che la stellina non c’è mai stata, quelli che hanno detto di vederla si sono illusi e sulle foto l’hanno aggiunta con il Photoshop
Un po’ di galassie quindi, pur sapendo che il cielo non era quello giusto.
M33, nel triangolo, debolissima sul cielo troppo chiaro in quella direzione.
M31, visibile in pratica solo il nucleo ed una banda scura verso la piccola
M32, molto meglio osservarla ad occhio nudo, visibile in distolta.
Torniamo agli ammassi aperti con il
doppio ammasso di Perseo, NGC 869 ed 884, entrambi nel campo del 31 mm, il Paracorr indispensabile in questo caso per evitare il coma dovuto al corto rapporto focale.
Quindi
M2, globulare nell’acquario, risolto fino al centro almeno sulle stelle più grandi, mentre rimane comunque una zona nebulosa centrale.
Di nuovo sulle planetarie:
Saturn Nebula, NGC 7009, nettamente bluastra con evidente l’anello intorno, sembra proprio un piccolo Saturno con l’anello di taglio.
Helix, NGC 7293, molto più grande ma praticamente invisibile senza l’OIII. Non abbiamo percepito molti dettagli, ma stavamo già combattendo con l’umidità, spannando a turno con l’asciugacapelli il secondario, gli oculari ed i filtri.
Blue Snowball, NGC7662, in Andromeda, una pallina molto molto molto blu, con il filtro OIII, da vedere assolutamente.
Abbiamo tentato
la Bubble nebula, NGC7635, una nebulosa in Cassiopea, ma senza successo, causa forse umidità, stanchezza, inquinamento luminoso o una combinazione delle tre cose.
Rimanendo in Cassiopea abbiamo osservato la nebulosa
Pacman, NGC 281, con la testa molto evidente. A me non è sembrata tanto somigliante al personaggio del videogioco, ma ad Antonio si, quindi mi adeguo.
Un occhiata ai pianeti, prima
Nettuno, un pallino piccolo piccolo ma nolto blu, un po’ più di Urano secondo me, e poi Giove, intanto salito abbastanza, due bande ben evidenti, con una grande macchia ed una serie di festoni visibili nei momenti migliori.
Ultime energie per il piatto forte finale:
la croce di Einstein, o almeno spero.
L’osservazione è stata difficile, con Antonio che vedeva “quattro mazzette” e poi “quattro palle”

mentre io non capivo nemmeno cosa stesse guardando. Poi spingendo con gli ingrandimenti quella che mi era sembrata solo una stella è diventata una sorta di quadrupla, evidenziabile meglio giocando avanti e indietro con la messa a fuoco.
Antonio ci ha messo un po’ a convincermi che si trattava della famosa distorsione prevista da Einstein per effetto di un intenso campo gravitazionale, per cui stavamo vedendo un’immagine quadrupla dello stesso quasar, mentre io ero più propenso a pensare di avere un qualche problema di collimazione o coma
Ho poi verificato con una foto pubblicata sul Forum e mi sono ritrovato anche con la leggera asimmetria della croce.
Comunque è stato l’ultimo sforzo, poi via a smontare tutto.