Ciao a tutti.
Rieccoci qui, a parlare del più e del meno dalla Svizzera, dove la Via Lattea è talmente luminosa da proiettare ombre sul terreno. Sto scherzando: non ho visto nulla di tutto questo, trovandomi in pieno sito illuminato. Ho scelto un posto in piano, sul ciglio della strada (tanto le macchine non passano

) con vista a sud-est. Unico problema: c’è il cartello informativo del Tourist Office a due metri, rigorosamente illuminato. In pratica, si vede benissimo …

Oltre il cartello ci sarebbe un posticino più buio, dove l’ est si vede molto meglio, ma è in salita e non riesco più a regolare una gamba del treppiede, quindi non riuscirei a mettere in piano lo strumento. Coprendo con una mano le luci, comunque, il cielo si mostra in tutta la sua bellezza. La Via Lattea è ben definita quando è allo zenit, con tanto di venature scure. Tende un po’ a slavare nelle zone di scudo e sagittario, anche se sono quasi sempre coperte dagli alberi, quindi si riescono a vedere solo quando stanno per tramontare (per fortuna ho spazzolato completamente questa zona quando ero in Toscana …

). Tuttavia la nebulosa Laguna e la nube stellare M24 si vedono distintamente ad occhio nudo. Nell’ Aquila, poi, la Via Lattea si dirama per andare anche verso l’ Ofiuco. Oltre alla nostra galassia, ad occhio nudo sono riuscito a vedere il Doppio Ammasso, M31, Cr 399, M8, M24, NGC 752. l’ altitudine è di circa 1800 m s.l.m. A occhio e croce, la scala di Bortle era di classe 4 (transizione dal rurale al suburbano). Non ho fatto una stima precisa della magnitudine limite ma direi attorno alla 6. Col telescopio ho osservato fino ad oggetti di magnitudine 10-11. Non mi sono spinto oltre. All’ inizio la serata non era promettente, con nuvole che passavano a raffica. Poi, dall’ una e mezza in poi è sempre stato sereno. Si vedevano, però, le luci dei lampi provenienti da dietro le montagne. L’ osservazione è iniziata alle 23. 56 ed è terminata alle 4.46, quando ormai il cielo stava diventando azzurro e le montagne si mostravano in (quasi) tutta la loro bellezza. A larghi tratti è stata un’ osservazione pubblica. La gente che passava mi chiedeva di osservare qualcosa, poliziotti compresi, ai quali ho dovuto spiegare che non ero un terrorista ma un astrofilo venuto in pace. Ho scioccato un italiano di Taranto rivelandogli le dimensioni di Giove rispetto alla Terra e di Antares rispetto al Sole e ho sorpreso tutti facendo ripetutamente vedere il Doppio Ammasso, che questa notte era una cosa a dir poco spettacolare: campo visivo pieno di stelle bianche e gialle. In questa serata ho anche realizzato il disegno di alcuni oggetti (M27, M31, M45, Giove, M57, NGC 7331, NGC 404). Ma ora bando alle ciance.
Strumento: Riflettore newtoniano 130/900. Oculari: Super 25 mm – Celestron Ultima LX 13 mm. Filtro nebulare: UHC-E. Filtri planetari: giallo e arancione.
A quattro minuti dalla mezzanotte ho puntato il primo oggetto:
M71. In realtà stavo cercando M27

. sembrerà strano, ma me la ricordavo poco più sotto di dov’è in realtà. Muovendo il telescopio con i micrometrici mi sono imbattuto in questo “brandello di nuvola di colore grigio non uniforme”, sito in un campo ricchissimo. Poi ho ripuntato la zona di
M27 e, finalmente, l’ ho trovata. Era di forma sferica, non molto luminosa (il cielo in quella zona si stava coprendo) e sulla superficie mostrava qualche irregolarità, ma non se ne risolveva la struttura. Del Doppio ammasso abbiamo già parlato: semplicemente spettacolare.
M 31 l’ho osservata a più riprese. Deludente all’ inizio, perché davanti avevo il famoso cartello informativo, quasi soddisfacente vicino allo zenit (purtroppo ho in mente un’ immagine di una delle mie prime osservazioni, a 2065 m, dove la galassia era una fotografia).
M32 era molto luminosa e simile ad una stella sfuocata, mentre
M110 più tenue, meno luminosa e leggermente più estesa.
M57, che aveva da non molto superato lo zenit, era molto ben definita, di forma ovale e sita in un campo non molto ricco. Sulla superficie si intravedevano delle sfumature più scure. Ho anche tentato la
Velo, con scarsi risultati. “C’è da cavarsi gli occhi. Mi pare solo di intravedere appena appena una strisciolina più chiara poco più sotto della 52 Cygni. Il che sembra strano, trovandosi allo zenit. Ma, si sa: c’è bisogno di un cielo il più possibile buio per apprezzarla.
M29 era, a 70x, un gioiello: situato in piena Via Lattea, “risulta discretamente esteso. Al suo interno si nota una decina di stelle”.
M15 aveva una forma rotondeggiante ed era in gran parte granuloso, anche verso il centro. Trovare
M2 è stata una sudata. Non lo osservavo da più di un anno, quindi non ricordavo bene la posizione. Una volta individuata, più o meno, ci sarò passato sopra due o tre volte credendolo M15, perché entrambi sono molto vicini ad un’ altra stella.
NGC 7331: “36x – si nota come una piccola macchia lattescente in un campo davvero molto ricco. 70x – è molto scura. È di colore grigio. Il campo non è ricchissimo. La galassia ha una forma tipicamente ovale”.
NGC 7209 (ammasso aperto nella Lucertola): “36x- il campo in cui si trova è davvero molto ricco. L’ ammasso risulta essere discretamente esteso e poco concentrato. È tuttavia molto ricco”.
M74, nei Pesci, l’ ho cercata per un quarto d’ ora a bassi ingrandimenti senza trovarla. Cambiato oculare, l’ ho subito individuata: “è cava occhi. Si nota solo una diversa colorazione di cielo di forma sferica”. Non ho avuto fortuna, invece, nel rintracciare le galassie le galassie NGC 772, in Ariete, NGC 524 ed NGC 488, nei Pesci

.
NGC 752, visibilissimo ad occhio nudo, occupava quasi tutto il campo oculare. Deludente invece
M33: invisibile ad occhio nudo, si mostrava al telescopio solamente come una diversa colorazione di cielo. Nulla di più. È stato molto emozionante osservare
NGC 404, a 70x. Non l’ avevo mai vista così bene. “Mirach (β Andromedae) ci mette del suo per disturbarne l’ osservazione. Comunque, in distolta, la galassia è nettissima sotto la stella”. In Cassiopea ho osservato
M52,
M103 ed
NGC 457, tre ammassi aperti, uno più bello dell’ altro. Ormai cominciava ad albeggiare. Il cielo si rischiarava. Ho deciso di terminare l’ osservazione con
M45, sempre bello, e
Giove, con le bande nettissime e, ovviamente, luminosissimo. Ho finito l’ osservazione anche con il mal di schiena, a causa di un colpo di freddo preso proprio mentre stavo iniziando a smontare …

a causa di questo inconveniente ho impiegato un po’ a sbaraccare e sono rientrato in casa verso le sei meno un quarto, dopo aver scattato un po’ di foto alle montagne che iniziavano ad illuminarsi. Se stasera è bello, schiena permettendo, tenterò un’ altra osservazione, magari per ammirare quello che non sono riuscito stanotte, sempre che il fumo dei fuochi artificiali che faranno (oggi in Svizzera è festa nazionale) me lo permetta.