Sabato 1 gennaio ho avuto modo di compiere la prima osservazione del 2011. Mi trovavo (e mi trovo ancora) in Svizzera, nel Vallese, in un paesino a 1800 m di altezza dove non passano macchine, quindi con un inquinamento atmosferico molto ridotto. Ridotto è anche l’ inquinamento luminoso, il cielo è tendenzialmente blu (e non rosa come a Monza), il che è già qualcosa. I lampioni non mancano (e sono tutti inquinanti) ma il cielo merita comunque. La magnitudine limite si aggira intorno alla 5,5-6,0, anche se, stando alla Scala di Bortle il cielo è di classe 5, classificato quindi come “suburbano”. Ad occhio nudo sono riuscito a scorgere diversi oggetti: il Doppio ammasso, M31, NGC 752, M34, M35, M45, M42, M44, Mel 111. La temperatura media notturna si aggira intorno ai -9/-10°C. Il mio sito d’ osservazione si trovava immediatamente fuori da casa, sul ciglio della strada, purtroppo con qualche lampione nelle vicinanze, quindi non ho mai raggiunto un completo adattamento al buio, ma non ho osato avventurarmi in montagna con la neve e con venti chili di roba sulle spalle. Durante questa prima osservazione il cielo è stato sempre sereno. Ho osservato per nove ore: dalle 21.10 alle 06.10. Ovviamente non sono mancati i curiosi ai quali ho fatto osservare qualche oggetto (Pleiadi, M42, M37, M44, Giove, Saturno e qualche zona stellare a caso) e con i quali ho parlato in un inglese spigliatissimo

. Lo strumento utilizzato è un riflettore da 130 mm di diametro e 900 di focale Sky-Watcher su montatura CG-5 della Celestron. Accessori: cercatore Telrad, oculari Super 25 mm e Super 10 mm in dotazione e filtro interferenziale UHC-E.
Ho cominciato dal Toro, dove ho osservato
M 45,
M 1, che comunque si intravedeva appena come una macchia indistinta e i due ammassi
NGC 1817 ed
NGC 1807, composti da pochi astri di discreta luminosità. Poi mi sono spostato sui Gemelli, osservando uno splendido
M 35, “molto ricco e di forma esagonale. Sul bordo si intravede una stella di colore giallo-arancione” . In Orione ho osservato l’ ammasso aperto
NGC 1662, “non molto ricco. Si notano una decina di componenti disposti in modo sparso” e la
M 42, superba a 36x e con l’ ausilio del filtro, si notavano le bande di polveri entrare letteralmente nella zona del “Trapezio”. Gli ammassi dell’Auriga erano favolosi, specialmente
M 37, che si mostrava ricchissimo e molto concentrato.
M 36 era “non molto esteso, ma molto concentrato, composto da astri brillanti ed immerso in un campo molto ricco”. Poco distante da
M 38, di forma vagamente quadrangolare e insito in un campo discretamente ricco; poco distante da quest’ ultimo l’ ammasso aperto
NGC 1907, “molto piccolo. Si nota una sorta di nebulosità nella quale spicca qualche stellina”. Nel Cancro ho osservato i due oggetti tipici:
M 44 ed
M 67, “molto concentrato e ricco, con una stella più luminosa delle altre”. A questo punto ho deciso di fare un tour di galassie tra Orsa Maggiore, Cani da caccia, Leone, Chioma e Vergine. Nell’ Orsa son partito dalla coppia
M 81 – M 82: a 36x le due galassie si scorgevano nello stesso campo di vista e si riporta la seguente descrizione: “Il nucleo di M 81 è molto brillante e circondato da un vasto alone. M 82 è anch’ essa netta e conserva la sua forma a sigaro”; a 90x “sono entrambe ben evidenti. Il nucleo di M 81 è brillantissimo e circondato da un tenue alone. M 82 è netta e sulla sua superficie si intravedono dei chiaro-scuri”.
NGC 2841, galassia spirale di mv 9.3, a 36x “si risolve come una macchia allungata lattiginosa vicino ad una stella”; a 90x “non è nettissima. Il nucleo risulta però discretamente brillante e circondato da un debole alone”.
M 109 “è cavaocchi. Si intravede soltanto una lattescenza in prossimità di una stellina”.
NGC 3184, galassia spirale di mv 9.7, “si nota come una diversa colorazione di cielo, ma nulla di più”. Stesso discorso per
M 101. Nei Cani da caccia,
M 51 era una fotografia: i nuclei delle due galassie erano luminossimi e i bracci della spirale erano netti e giravano attorno al nucleo.
M 63, la “Girasole”, a 36x mostrava un nucleo brillante, interamente circondato da alone evidente; a 90x si notava però solamente una macchia grigia più luminosa al centro.
M 94, a 36x “è discretamente brillante e molto simile ad una stella sfuocata”, mentre a 90x si cominciavano a risolvere dei chiaro-scuri sull’ alone.
NGC 4490 si mostrava come una macchia grigio-bianca allungata poco distante da β Cvn.
M 106, a 36x “ è davvero molto netta e anche discretamente estesa. Il nucleo è brillantissimo e tutt’ attorno si estende un evidente alone”, mentre a 90x “perde un po’ in definizione. Si vede molto bene il nucleo, l’ alone è invece più evanescente. Nel Leone, alto nel cielo, ho iniziato ad osservare il trio
M 65-M66-NGC 3628: era una foto! M65 ed M 65 erano nette, con nuclei brillanti e aloni molto estesi. NGC 3628 era anch’ essa molto evidente, come un graffio nell’ oculare.
NGC 2903, galassia spirale di mv 9.6, a 36x “si stacca abbastanza bene dal fondo cielo. Il nucleo è discretamente brillante e attorno ad esso si intravede parte dei bracci”. A 90x “il campo di vista è molto scuro. La galassia appare di forma ovale leggermente allungata. Il nucleo è discretamente brillante e tutt’ attorno si risolve un tenue alone”. Infine sono passato alle costellazioni della Chioma di Berenice e della Vergine. Nella chioma, tra le galassie, ho avuto modo si osservare
M 64, “Black-eye”, che a 36x “si stacca bene dal fondo cielo. Brilla di un colore bianco acceso e sul bordo è nettissima la banda di polveri”, mentre a 90x “è di colore grigio. Il nucleo resta molto brillante ma alone e banda perdono in definizione”.
NGC 4565, galassia spirale di mv 10.4, si intravedeva appena e con molta difficoltà come una macchia grigia senza particolari. Nella Vergine,
M 61 “è molto debole. Si vede una macchia lattiginosa intervallata da dei chiaro-scuri e più luminosa al centro; M 49 si mostrava come una macchia grigia rotondeggiante senza particolari.
M 87 “è molto debole. Si vede una macchia grigia indistinta più luminosa al centro che forma un triangolo con due stelle. Dopo questa scorpacciata di galassie ho deciso di dedicarmi a qualche ammasso globulare:
M 53, nella Chioma, a 36x “è discretamente brillante. Si stacca bene dal fondo cielo. È di colore bianco e leggermente granuloso ai bordi; a 90x “perde luminosità ma acquista qualche dettaglio. Ora è quasi completamente granuloso”.
M 3, nei Cani, a 36x “è molto luminoso e parzialmente granuloso sull’ alone”, mentre a 90x “non si nota alcuna risoluzione in stelle, però è completamente granuloso”.
M 13, in Ercole, a 36x “è davvero molto luminoso, molto esteso e completamente granuloso”; a 90x “ è completamente granuloso e sui bordi si nota anche una parziale risoluzione.
M 92, sempre in Ercole, “è molto luminoso, ma non si nota alcuna granulazione”.
M 5, nella Testa di Serpente, a 36x “non è molto esteso, ma è davvero luminoso e quasi completamente granuloso”, mentre a 90x “perde luminosità ma aumentano i dettagli. Ora si nota una leggera risoluzione sulla periferia dell’ ammasso”. Ho quindi deciso di osservare come ultimo oggetto della nottata la nebulosa anulare della Lira,
M 57, che però si mostrava soltanto come una stella sfuocata.